Genere che conta circa venti specie di erbacee perenni, che sviluppano larghi tuberi tondeggianti, originarie dell'area mediterranea; sono diffuse in gran parte del globo terrestre come piante da appartamento e da giardino, ideali per le aiole ombreggiate.
I tuberi si interrano ad una profondità pari al loro raggio. Le foglie sono tondeggianti, leggermente carnose, portate da un lungo picciolo; sono di colore verde scuro, spesso segnate da una vistosa zonatura di colore verde-argenteo.
I fiori appaiono in gruppo, al centro delle foglie, da cui si elevano di alcuni centimetri; sono di colore vario, nelle tonalità del rosa e del rosso, con varietà anche a due colori.
Hanno petali rivolti verso l'alto, che donano ai fiori di ciclamino una forma particolare ed inconfondibile. La fioritura dei ciclamini dura alcune settimane, da settembre fino alla primavera.
Il ciclamino è una pianta originaria dell’Europa e dell’Asia ( ma vi sono specie originarie anche dell’Africa) e appartiene alla famiglia delle Primulaceae e comprendendo circa 15 specie.
In Italia crescono spontaneamente nei boschi il c. neapolitanum, il repandum e l’europaeum. Il fiore era già conosciuto in antichità dai romani e dai greci che lo coltivavano nei loro giardini, dandogli però altri nomi.
Il nome attuale deriva dal greco "kuklos" che significa "circolare" e forse fa riferimento alla forma del bulbo. Il ciclamino che troviamo normalmente in commercio, invece, deriva di solito dal cyclamen persicum, di origine orientale. Venne introdotto in Europa nel 1600 ed è ad oggi una delle più comuni piante da vaso.
Iniziarono a coltivarlo e a selezionarlo in Inghilterra, ma poi vi si appassionarono anche in Francia e Germania al punto che già all’inizio del 1900 erano state prodotte delle cultivar dal fiore doppio o con i petali sfrangiati. Si è poi andati alla ricerca di cultivar nane e profumate, anche se, in quest’ultimo caso, con scarso successo.
I ciclamini rustici crescono bene all'aperto in posizione ombreggiata, o semiombreggiata.
Presentano generalmente foglie più piccole di quelli d'appartamento. I tuberi si piantano in tarda primavera o a fine estate, ad una profondità di 3 o 4 centimetri in terreni ricchi di sostanza organica, cui devono aggiungersi foglie di faggio e sabbia, capace di trattenere umidità, ma allo stesso tempo permeabile agli eccessi di acqua.
Annaffiamo periodicamente il terreno, ma solo quando è asciutto. Dopo la fioritura, con l'arrivo della primavera, il fogliame appassisce e le painte entrano in riposo vegetativo; evitiamo di annaffiarle in questo periodo dell'anno. Se lo desideriamo quando i tuberi sono dormienti possiamo dissotterrarli per spostarli.
Il cyclamen persicum è quello più venduto dall’autunno all’inizio della primavera e di come curarlo. È sicuramente il più comune.
La radice è un bulbo ovale nero dal quasi si dipartono le foglie e gli steli. Le foglie hanno forma di cuore e sono verde medio con, alle volte, venature bianche. Il fiore è formato da cinque petali che si slanciano verso l’alto.
Quando la fioritura giunge al termine la pianta produce dei frutti a forma di capsula rotonda. All’interno si trovano i semi, numerosi e molto piccoli.
Essendo una pianta vivaisticamente importante si possono trovare moltissimi colori e variegature. Inoltre vi sono petali lisci, sfrangiati e anche ondulati.
I ciclamini semirustici invece nelle zone a clima freddo devono essere coltivati durante il periodo invernale in appartamento.
In estate le annaffiature devono essere abbondanti. Durante il periodo invernale la temperatura ottimale è di 18-20°C e non deve scendere al di sotto dei 15°C. Annaffiamo con regolarità, ma solo quando il terreno è ben asciutto, ed evitando di lasciare acqua nel sottovaso o di bagnare eccessivamente il fogliame.
I ciclamini da interno soffrono molto le fonti di calore e l'aria troppo asciutta, per questo motivo è bene posizionarli lontano da stufe, caloriferi, o altre fonti di calore, e spruzzare regolarmente le foglie.
Durante la fioritura è preferibile evitare le vaporizzazioni, poiché l'acqua tende a macchiarene i petali; per aumentare l'umidità ambientale possiamo anche porre i contenitori in sottovasi o ciotole riempiti di argilla espansa, immersa nell'acqua: in questo modo l'acqua evaporando aumenterà l'umidità ambientale, senza entrare in contatto con le radici delle piante.
Se dopo settimane di fiori splendidi iniziate a veder deperire i fiori del vostro ciclamino, non abbiate paura e soprattutto non andate in panico. Dopo una lunga ed abbondante fioritura, anche il ciclamino smette di fiorire ed inizia un lento passaggio verso uno stato di dormienza.
Dapprima si notano le foglie che ingialliscono, per poi seccare e cadere. In questa fase NON BUTTATE LA PIANTA DI CICLAMINO, ma seguite i consigli che vi diamo, perchè nonostante le apparenze la pianta non è morta.
Una volta terminata la fioritura, generalmente verso febbraioio-marzo, i ciclamini si devono portare in un ambiente non riscaldato o, per chi ha la fortuna di averne una, in serra fredda.
Le annaffiature devono essere ridotte di molto e quando la pianta non produce più foglie (solitamente verso giugno) completamente interrotte. Nel mese di agosto si svuotano i vasi e si prelevano i tuberi.
Si tolgono le radici vecchie e si piantano i tuberi in un terriccio ricco di sostanza organica con foglie di faggio e sabbia. Le annaffiature devono essere molto abbondanti.
Il ciclamino è una pianta che non viene frequentemente attaccata da parassiti. Qualche volta si possono verificare attacchi di afidi o di acari. Si consiglia l'uso di un antiparassitario specifico.
Teme però il marciume radicale e la botrite, malattie fungine che si sviluppano in caso di eccessive annaffiature, substrato scarsamente drenante e mancanza di ventilazione.I problemi più comuni per i ciclamini sono di solito i marciumi del bulbo o delle foglie.
Nel primo caso purtroppo a danno fatto non c’è rimedio. È per questo che è importantissima la prevenzione adottando buone strategie per l’irrigazione e per la pulizia sistematica. È bene anche essere molto attenti al momento dell’acquisto.
Infatti, specie nei negozi non specializzati come i supermercati, le piante vengono annaffiate in modo scriteriato e capita di acquistarne di già infette. È quindi importante controllare con attenzione il substrato assicurandosi che non sia troppo bagnato.
Le foglie possono invece essere attaccate da Botrytis, specie se l’umidità ambientale è molto alta. È necessario in quel caso rimuovere con attenzione le foglie colpite e arieggiare maggiormente la zona.
Un altro problema può essere un attacco da parte del ragnetto rosso (acari). Si noterà un ingiallimento delle foglie e una perdita di vitalità della pianta. È causato da un ambiente eccessivamente secco. Bisogna quindi vaporizzare spesso la pianta con acqua e distribuire un acaricida.
Di solito questi ciclamino vengono coltivati in vaso.
Necessitano di un substrato acido, composto da terra di bosco, torba e sabbia in parti uguali. Essendo una pianta che patisce particolarmente i ristagni bisogna prestare particolare attenzione e creare sul fondo uno spesso strato drenante con cocci, ghiaia o perle di argilla espansa.
Di solito il rinvaso si rende necessario solo dopo molti anni quando vediamo che le radici fuoriescono dal contenitore, cioè dai fori di scolo o dal terriccio. In quel caso è bene procedere in primavera avanzata o in estate quando la pianta smette di fiorire e va in riposo vegetativo.
Le irrigazioni sono un punto molto importante per riuscire a mantenere bene i nostri ciclamini.
Bisogna assolutamente evitare ogni tipo di ristagno idrico. Il terriccio deve rimanere abbastanza umido, ma non inzuppato. Durante il periodo vegetativo è bene procedere ogni giorno o almeno ogni due riempiendo d’acqua il sottovaso e aspettando circa una mezz’ora.
In questo tempo la pianta assorbirà quanto ha bisogno. Dopo dovremo buttare l’acqua rimanente. Finito il periodo di fioritura possiamo mano a mano diradare le irrigazioni in maniera che la pianta possa andare in riposo.
Sarà poi necessario innaffiare leggermente ogni 15-20 giorni nella zona del bulbo.
Per ottenere abbondanti e colorate fioriture è bene somministrare ogni 10 giorni un concime liquido per piante fiorite durante le irrigazioni.
Sarebbe comunque buona norma all’inizio della stagione vegetativa dare un prodotto con un tenore più alto in azoto, in maniera che sia stimolata la produzione di foglie. In seguito si può intervenire con un altro in cui invece sia predominante il potassio.
a temperatura ideale perché riesca a vivere e fiorire bene è intorno ai 15°C di giorno e 8 di notte. Deve essere tenuto in una zona luminosa, ma non con luce solare diretta, specie nelle regioni meridionali. Nel Nord può invece anche tollerarla, specie quella invernale.
Un altro punto fondamentale per mantenere i nostri ciclamini evitando marciumi è intervenire sempre con una puntuale pulizia. Bisogna rimuovere costantemente le foglie e fiori appassiti direttamente alla base, senza lasciare monconi.
Questo perché marcendo potrebbero essere portatori di batteri alla parte sotterranea della pianta, cioè il bulbo. Bisogna inoltre sempre cercare di usare cesoie pulite e magari disinfettarle periodicamente con della candeggina.
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