Petunie pendenti

Le petunie sono piante annuali e perenni, originarie dell’America centrale e meridionale, introdotte in coltivazione nei giardini europei a partire dell’inizio dell’800; le varietà che troviamo in vivaio sono tutti ibride, originate dall’incrocio tra alcune specie, tra cui Petunia axillaris e Petunia integrifolia.

Nel 900 un vivaista Giapponese riuscì a riunire la forte fioritura delle varietà a fiore più grande con la vigoria vegetativa delle specie a fiore piccolo ricadenti e rampicanti; il risultato di questa geniale combinazione è la surfinia: una petunia vigorosa e resistente, che ricade a cascata e fiorisce per tutta l’estate.

I fiori delle petunie ibride e quelli delle surfinie sono pressoché identici, di colore vario, dal bianco candido, fino al viola intenso, vellutati, di forma tubolare; anche il fogliame è molto simile, di forma ovale, ricoperto da una tipica peluria quasi invisibile, che si sente però chiaramente al tatto, e rende il fogliame attaccaticcio.

Ciò che ci permette di distinguere una petunia ibrida da una surfinia è solo ed esclusivamente la forma della pianta, infatti le petunie costituiscono piccoli arbusti a palla, compatti; le surfinie invece sono ricadenti, più o meno vigorose a seconda della varietà, e possono produrre cascate floreali lunghe fino ad alcuni metri.

Queste piante sono di facile coltivazione, e non necessitano di grandi quantitativi di terra, per questo motivo trovano posto in giardino, nelle aiole, ma anche nei vasi sul terrazzo, o nelle vaschette dei gerani.

Si pongono a dimora in un terreno fertile, fresco, decisamente molto ben drenato, in quanto queste piante temono molto gli eccessi di annaffiature e i ristagni idrici; la zona migliore è posta a mezz’ombra, con qualche ora di sole diretto ogni giorno, ma vegetano bene anche al sole pieno, anche se necessitano in questo caso di qualche annaffiatura in più.

Si seminano in semenzaio in febbraio-marzo, tenendo poi il semenzaio in luogo caldo, oppure si pongono a dimora le piccole piante vendute in vivaio, a fine aprile o maggio, quando le minime notturne sono sicuramente superiori ai 10°C.

Da aprile fino a settembre-ottobre si annaffiano solo quando il terreno è asciutto, fornendo anche del concime per piante da fiore, ogni 12-15 giorni, mescolato all’acqua delle annaffiature.

Sono piante che richiedono poche cure, e che si riprendono rapidamente se ci scordiamo di annaffiarle, o se sporadicamente ci permettiamo di annaffiarle eccessivamente; l’importante è rimediare rapidamente agli errori fatti, e permettere al terreno di tornare fresco e leggero.

Se le piante subiscono dei danni dovuti alle intemperie, o se le troviamo eccessivamente allungate o con pochi fiori, giova molto una potatura netta, che accorci le piante di circa la metà: stimoleremo la produzione di nuove ramificazioni e prolungheremo la fioritura.

Generalmente le piante si ripuliscono da sole, nel senso che i fiori appassiti o le foglie rovinate tendono a disseccare ed a cadere; nel caso in cui i fiori appassiti rimanessero sulla pianta è consigliabile rimuoverli, per evitare che fungano da veicolo per marciumi o funghi.

Queste piante deperiscono vistosamente all’arrivo del freddo, e in genere si sostituiscono di anno in anno; nelle zone però con inverno mite, spesso capita che le piante dell’anno precedente rigermoglino all’arrivo della primavera; per evitare di avere poi una pianta sottile e stentata, ricordiamo di rinvasarla, con terriccio fresco e ricco.

Il fogliame leggermente peloso delle surfinie viene spesso attaccato dagli insetti; se il clima è molto asciutto e le nostre annaffiature sono scarse, con facilità le nostre piante verranno attaccate dagli acari, ,che causeranno lo scolorimento delle foglie e il deperimento di tutta la pianta.

Quando invece il clima è molto fresco e umido, come all’inizio della primavera o in autunno, può capitare che le surfinie vengano attaccate dagli afidi, che rapidamente si diffondono sui boccioli e sui germogli freschi.

Per evitare l’attacco di questi insetti, se coltiviamo le surfinie in vaso, possiamo inserire nel terreno delle compresse di insetticida e acaricida sistemico, che si scioglierà ad ogni annaffiatura, diffondendosi nei tessuti della pianta: questo tipo di insetticida dura per mesi e tiene lontani anche i bruchi e gli altri parassiti.

Se le annaffiature sono eccessive, la surfinia tende a venire colpita da marciumi radicali, che possono rovinare l’intera piata; in genere si tende ad annaffiare queste piante solo quando il terreno è ben asciutto, evitando di lasciare acqua stagnante nel sottovaso. Questo vuol dire che in primavera annaffieremo circa una volta a settimana, ma in estate piena annaffieremo più spesso, anche ogni giorno se necessario.